La Grande Tundra

Conobbi Enzo Ricci agli inizi degli anni ’90, era un uomo magro e attento, mi venne a trovare per parlarmi dei suoi libri e di come secondo lui fossero adatti a delle trasposizioni teatrali. Dopo averli letti mi resi conto che aveva ragione. Continuammo a vederci, a volte solo per parlare del più e del meno, da buoni amici. Un giorno gli dissi che avrei fatto un lavoro sul suo romanzo ambientato nelle fredde terre del nord, ma avevo bisogno di tempo, c’erano altri progetti già decisi e una tabella di marcia che si doveva rispettare, comunque l’avremmo fatto. Destino volle che Enzo se ne andasse prima di arrivare a vedere quello spettacolo che aveva così tanto desiderato. Ho mantenuto la parola data e “la Grande Tundra” resta un omaggio alla sua persona e alla sua memoria.