Nel mezzo del cammin di nostra vita

compleanno teatrale con:
Alighieri, Pound, Omero, Shakespeare, Leopardi, Manzoni, Majakovskij, Jarry, Corso, Ginsberg

Ogni vita è un cammino e ogni cammino ha un suo mezzo e non stiamo certo parlando di automobili o biciclette, ma di tutt’altro peso e valore di questa parola.
Il nostro mezzo è la metà, la magica boa attorno alla quale si gira per andare altrove.
Nel mezzo si sta una sola volta e spesso non se ne ha consapevolezza, né si coglie la portata epocale dell’evento.
Un dato però è certo, tutti transitano per questo punto: alti e bassi, grassi e magri, distratti ed attenti, come in una sorta di biblica attraversata del mar rosso, ciascuno con il suo carico strabordante di vissuto, con carri dove sono ammassate esperienze, figli, case, amori, canzoni, cose fatte e da fare, rimpianti, gioie, immagini ed entusiasmi.
Molti hanno già passato questo luogo del pensiero e della vita, altri lo faranno ed altri ancora ci sono dentro fino al collo.
Constatata pertanto l’universalità dell’argomento la riflessione non poteva che essere ad alta voce, non più quindi nel mezzo del cammin della mia vita ma il molto più blasonato, conosciuto ed affratellante NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRA VITA.

Il titolo dello spettacolo è, tutti lo sanno, anche il fatidico e celebre inizio della grande e divina commedia dantesca…nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita.
Stare nel mezzo non è come stare all’inizio, né tanto meno alla fine, nel mezzo ci si può voltare e guardare indietro, si hanno gli strumenti per valutare la strada percorsa e quella ancora avanti, è un luogo privilegiato di osservazione ma proprio per questa sua prerogativa è anche estremamente delicato.
Da quella postazione le cose si modificano, si possono ritrovare vecchi amici dimenticati ed altri fortunatamente se ne possono perdere, non si escludono trasformazioni di carattere religioso, politico, sociale, familiare. Nulla può essere escluso.
Tra le molteplici trasformazioni che lo stare nel mezzo comporta vi è anche quella dei classici, così film, canzoni, autori di teatro, brani della letteratura, poesie e pittori, possono improvvisamente scendere dai loro marmorei piedistalli per accompagnarci lungo le strade della quotidianità.
Possono essere con noi nel traffico, nel supermercato, nella doccia, al bar, ovunque: li cantiamo, li citiamo, non sono più intoccabili creature della divina provvidenza ma diventano amici. Può capitare così che passeggiando di sera o guidando in autostrada esca dalle nostre labbra un “essere o non essere”, certo non a proposito di Shakespeare o di Amleto ma per un problema molto più spicciolo, un ”ai posteri l’ardua sentenza” per una bolletta telefonica, un “e il naufragar m’è dolce in questo mare” lasciandoci cadere sul letto sfiniti da una giornata di duro lavoro.
Alcuni pezzi, alcuni celebri inizi di grandi opere letterarie e poetiche, sia del passato che del presente, offriranno lo spunto per libere divagazioni, per divertissement musicali, per canzoni di chi sta nel mezzo del cammin di nostra vita.
Lo spettacolo non è altro che questo, leggere canzoni che prendono spunto da pesanti opere poetiche patrimonio dell’umanità, per una serena riflessione e un altrettanto liete serata dove festeggeremo insieme il mezzo del cammin di nostra vita.

LA DIRITTA VIA – Da “La Divina Commedia” di Dante Alighieri
ULISSE – Da “Odissea” di Omero e dai “Cantos” di Ezra Pound
ESSERE – Da “Amleto” di W.Shakespeare
DAGLI ATRI MUSCOSI – Da “L’Adelchi” di Alessandro Manzoni
UBU – Da “Ubu Re” di Alfred Jarry
REDIPUGLIA – Da “Bomba” di Gregory Corso
HO VISTO LE MENTI – Da “Urlo” di Allen Ginsberg
VLADIMIRO – Da “A Sergèj Esènin” di Vladimir Majakovskij
CHE FAI LUNA – Da “Canto Notturno di un Pastore Errante per l’Asia” di Giacomo Leopardi 
NEL MEZZO DEL CAMMIN – Dalla nostra vita.

I testi sono di Marco Renzi, le musiche di Luciano Monceri e Maurizio Serafini.

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