Il Blocco

Intervista con l’autore

Prima o poi doveva accadere, dopo diversi viaggi nello spazio, nel tempo e in improbabili dimensioni, non poteva mancare una delle suggestioni più forti che abitano da sempre la mente umana: quella dell’ incontro con una civiltà aliena. In questa seconda tappa della TRILOGIA DEL LUNEDÌ, gli extraterrestri si palesano, arrivano, comunicano: sono alti, magri, tecnologicamente avanzati e girano completamente nudi.
La loro vicenda si intreccia con quella della protagonista, una docente di antropologia dell’ Università di Bari con la passione per la speleologia. La seguiremo nei suoi viaggi a Houston, Las Vegas, deserto del Nevada, New York, Ayers Rock in Australia, Chennai in India e Peschici sul Gargano, da cui tutto comincia e finisce. Un caleidoscopio di immagini e situazioni che ruotano attorno alle maestose forme di Castel del Monte, che alla fine tutte le racchiude.
Romanzo di fantascienza, seconda tappa della TRILOGIA DEL LUNEDI’
Edito da Planet Book (Castellana Grotte – Bari, 2022)

Disponibile sulle piattaforme: LaFeltrinelli.it, Mondadoristore.it, IBS, Amazon, Unilibro, Libreria Universitaria.it e sul sito della Casa Editrice www.planetbook.it

LA TRILOGIA DEL LUNEDÌ

Se c’è un giorno della settimana che è davvero diverso dagli altri, questo, contriamente a quanto si possa pensare, non è il Sabato o la Domenica, piuttosto il Lunedì. Giorno sospeso, in cui passato e futuro riescono a trovare un giusto punto di equilibrio, consentendoci di riflettere senza timori su quanto accaduto e con altrettanta serenità su quello che ci aspetta. È il giorno in cui i barbieri restano chiusi, come pure i fiorai e molti negozi osservano mezza giornata di riposo, è un giorno apparentemente innocuo mentre invece molto di ciò che accadrà si comincia a delineare proprio in questo inizio della settimana. La TRILOGIA DEL LUNEDÌ è un corpo unico che si disegna su tre libri, tre punti di osservazione che potrebbero sembrare diversi ma che in realtà costituiscono un omogeneo e piacevole divertissement da leggere con lo spirito del giorno meno amato della settimana. In fondo la domanda alla quale i tre libri cercano di dare una risposta non è tanto da dove veniamo o dove andiamo, quanto piuttosto cosa siamo.

THE GAME (2021)  –  IL BLOCCO (2022)  –  ………….. (2023)

Prefazione di Norbero Patrignani

Il personaggio principale di questo romanzo Virginia Sansal un’antropologa dell’Università di Bari racconta in prima persona una storia affascinante e coinvolgente che tiene con il fiato sospeso fino alle ultime pagine. In qualche pagina ricorda l’atmosfera creata da DeLillo nel suo romanzo “Il silenzio“: … all’improvviso, non annunciato, misterioso: il silenzio. Tutta la tecnologia digitale ammutolisce” (DeLillo, 2021). Con l’inquietante aggiunta dell’immobilità instantanea, del “Blocco“, appunto, dal titolo del libro. Un’atmosfera che ricorda “Ai confini della realtàla serie televisiva degli anni ’60 (citata da Renzi nel libro, pag.89) dove le normali vite di alcune persone vengono improvvisamente cambiate da un evento inaspettato e scagliate in altre dimensioni spesso ignote. Una vicenda che porta ai quattro angoli del pianeta, alternando momenti di piacevole quotidianità, come quando parla della tipica focaccia del Gargano o dei focosi incontri sessuali della tabaccaia con il postino, a riflessioni profonde sull’umanità e sui più grandi dilemmi etici.  Marco Renzi riesce a navigare tra questi due livelli con fluidità e il segreto della bellezza del libro, che si legge tutto d’un fiato, sta proprio in questa sua sapiente miscela. Tra le grandi domande emergono sicuramente due dilemmi che l’homo sapiens si trova ad affrontare dalla notte dei tempi: – cosa fare di una tecnologia intrinsecamente pericolosa e che può avere effetti collaterali irreversibili nelle mani di irresponsabili;

– come predisporsi all’incontro con altre civiltà (extraterrestri?) e con la diversità in generale.

Sulla prima, chi non ricorda l’espressione dell’ominide di Kubrick in 2001 Odissea nello spazio, quando si rende conto che l’osso che raccoglie da terra può uccidere i suoi simili? Una delle prime riflessioni sulle relazioni tra tecnologia e società la dobbiamo a Leonardo Da Vinci il quale, consapevole delle potenzialità della sua nuova invenzione, il sommergibile, si rifiuta di pubblicarla per evitare il rischio di usi militari: “Perché io non iscrivo il mio modo di star sotto l’acqua?… Questo non pubblico o divulgo per le male nature delli omini, li quali userebbono li assassinamenti nel fondo de’ mari…” (Da Vinci, 1506).  Parole che riecheggiano, dopo qualche secolo, in quelle del grande matematico Norbert Wiener (1894-1964), fondatore della Cibernetica e considerato con Alan Turing, John Von Neumann e Claude Shannon tra i pionieri dell’era dei computer: “Non mi aspetto di pubblicare alcun mio lavoro futuro che possa arrecare danno nelle mani di militaristi irresponsabili…” (Wiener, 1947). Forse il dilemma etico più grande si presenta con la bomba atomica: l’inizio dell’Antropocene. La notte del 3 Marzo 1939, il fisico Leo Szilard, dopo aver visto in laboratorio la prima reazione a catena atomica, scrive: “Spegnemmo tutto e tornammo a casa. Quella notte, nella mia mente non vi era il minimo dubbio che il mondo era diretto verso un grande dolore (Klein, 1992). Szilard firma il “rapporto Franck”, nel giugno 1945, insieme a importanti fisici del progetto Manhattan per sconsigliare il governo degli Stati Uniti a usare la bomba atomica. La storia purtroppo conferma i presentimenti di Szilard e, dopo il lancio della prima bomba atomica su Hiroshima, il fisico Robert Oppenheimer scrive: “i fisici hanno conosciuto il peccato” (“the physicists have known sin“) (Oppenheimer, 1945). Lo stesso rischio lo stanno correndo gli informatici: lo sviluppo di robot autonomi dotati di armi letali, sensori e sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale rischia di scatenare una nuova corsa agli armamenti in versione cyberwar, spingendo gli scienziati dei computer e l’umanità intera verso una soglia che forse non dovremmo attraversare (Patrignani, 2018; 2021). Nel racconto di Renzi, l’antropologa Virginia si trova di fronte a interrogativi simili. Il secondo tema dominante del libro è quello dell’incontro con “l’altro” e con la diversità in generale; il tutto sotteso all’antico desiderio di incontrare civiltà extraterrestri. Questo desiderio non si è ancora avverato, eppure, dato che nell’universo osserviamo un numero di stelle immenso all’interno di un numero di galassie altrettanto innumerabile, la probabilità di un “contatto” con civiltà aliene evolutesi in pianeti gravitanti attorno a queste stelle dovrebbe essere significativa. Ma dove sono tutte queste civiltà? E se sono davvero evolute, come mai non abbiamo ancora ricevuto (o compreso) nessun segnale da loro? Questo è il famoso paradosso attribuito a Enrico Fermi (Jones, 1985). Da queste domande nasce nel 1974 il famoso programma SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), dedicato alla ricerca del famoso contatto con qualcuno abbastanza evoluto da essere in grado di trasmettere segnali radio e in grado di decifrare i nostri segnali inviati verso l’universo (SETI, 2022). Gli appassionati di fantascienza riconosceranno molte citazioni celate saggiamente nel “Blocco: dal film di Steven Spielberg del 1977 “Incontri ravvicinati del terzo tipo” fino al film di Robert Zemeckis del 1997 “Contact“, tratto dal libro di Carl Sagan (1934-1996), uno dei più famosi scienziati e autori di fantascienza. In alcuni passaggi risuona anche l’ecotopia di Anarres la civiltà libertaria descritta nel romanzo “I reietti dell’altro pianeta” da Ursula Le Guin (1929-2018), la grande scrittrice di fantascienza. D’altra parte il fascino della scoperta, il mito di Ulisse, emerge chiaramente in alcuni passaggi del libro di Renzi: “Questo l’uomo doveva fare: conoscere, esplorare, cercare risposte e porsi domande, non le stupide guerre” (pag.41). Ma quando finalmente dovesse capitare questo incontro con l’alieno, con il diverso, saremo pronti come homo sapiensRiferendosi all’esperienza degli esploratori umani (si pensi a Cristoforo Colombo, James Cook, Hernàn Cortes, Francis Drake, Francisco Pizarro, solo per citarne alcuni) dei secoli passati, il romanzo ci offre una loro immagine duplice: “Pensai a quanto coraggio ci voleva per avventurarsi in posti che nessuno conosceva, quegli uomini lo avevano fatto, sfidando mari e tempeste, … Se poi, una volta arrivati, davanti al diverso si fossero comportati in maniera civile sarebbe stato persino grandioso” (pag.69). In conclusione: sono pronti gli esseri umani a maneggiare strumenti prodotti dalla téchne dotati di concentrazioni di energia immense? Sono pronti ad incontrare civiltà diverse accettando la varietà, la molteplicità, la complessità, stabilendo relazioni basate sulla reciprocità e non sulla dominazione? Ora è meglio tacere, voltate pagina e … buona lettura!

Norberto Patrignani

Ivrea, Primavera 2022

Riferimenti

– Da Vinci, L. (1506). Codice Leicester (f.15A-22v). In: The Notebooks of Leonardo Da Vinci, Konecky & Konecky, 2002.

– DeLillo, D. (2021). Il silenzio. Einaudi.

– Jones, E. (1985). Where is everybody? An account of Fermi’s question, Los Alamos Technical report, LA-10311-MS.

– Klein G. (1992). The Atheist and the Holy City: Encounters and Reflections. MIT Press.

– Oppenheimer, J.R. (1945). Physics in the Contemporary World, Bulletin of the Atomic Scientists, vol. IV, n. 3, marzo 1948.

– Patrignani, N. (2018, 11 Ottobre). Perché vanno fermati i robot killer. L’Adige.

– Patrignani, N. (2021). Fermare la cyber war, prima che sia troppo tardi: la soglia da non attraversare. Centro Studi Sereno Regis, https://serenoregis.org/2021/06/30/fermare-la-cyber-war/

– SETI (2022). The SETI Institute, www.seti.org.

– Wiener, N. (1947). A Scientist Rebels, Atlantic Monthly, January, 1947.

LE RECENSIONI

Sono una mangiatrice di libri. Li ho sempre con me e mi nutro di letture che mi arricchiscono e che mi fanno grande compagnia. In un “attimo” ho letto “Il blocco” di Marco Renzi, libro appena edito e che mi fa sperare in un prossimo altrettanto avvincente. Perché sì, si tratta di un libro di fantascienza… reale… sembra una verità in cui lo stesso lettore si trova a vivere, come se lui stesso fosse protagonista. Ci si trova la suspence di un giallo, l’immaginazione di un sogno, l’emozione di una realtà nella quale tuffarsi. Si vola, nell’opera di Renzi, con il desiderio di scoprire, con la speranza di trovare conferme, con il piacere che un bel libro può dare. (Renata Rebeschini)

Ci vogliono genio, fantasia, creatività, conoscenza dei luoghi e dello spirito degli umani per scrivere un romanzo come “IL BLOCCO” che ti tiene incollato fino alla fine come un piacevole viaggio che vorresti non finisse mai.  L’autore , Marco Renzi, con una narrazione semplice, lineare, ma intrisa di tensione emotiva descrive in modo magistrale luoghi, personaggi ed eventi, in una trama che mette a nudo le contraddizioni, i disagi, le paure del genere Homo Sapiens, quando entra in contatto con l’altro, che, come in questo caso, è una civiltà extraterrestre evoluta e tecnologicamente avanzata. Tutto il romanzo, che a mio avviso non è solo fantascienza, ma futuro prossimo, se non addirittura presente ancora non svelato, ruota intorno al dilemma : E pronta l’umanità a confrontarsi con una civiltà aliena? Se si, con quali strumenti e con quali obiettivi?. Romanzo intenso, geniale, da non perdere. (Fabrizio Girotti)

Leggere è un piacere. Il piacere di sognare da svegli. Il piacere di entrare in un sogno e, presi per mano dal narratore, immaginare volti, voci, ambienti così come il narratore ha voluto per il lettore. E allora, perchè il piacere diventi realtà, occorre che il narratore tessa una trama resistente, sappia disegnare e colorare; sappia nascondere per lasciarci alla ricerca; sappia condurci all’ultima pagina contenti del bel sogno. Oggi ho letto l’ultima pagina de “Il blocco”. Voglio ringraziare Marco del bel sogno che mi ha regalato. Mi piace pensare che stia tessendo un’altra trama, che abbia già dei bozzetti, che stia preparando i colori. (Ruggero Ratti)